Oria
Durante la dominazione romana, rimase fedele alla politica dell'impero, tanto che il senato la dichiarò “Municipio Romano” e “Città confederata”. La città inoltre ebbe l'opportunità di godere di alcuni privilegi come conservare la propria moneta. Dopo la caduta dell'impero Romano d'Occidente del 476 a. C., Oria ritornò nelle mani dei Greci, per poi passare nelle mani dei Bizantini e ancora dopo dei Longobardi, sotto cui riprese la sua importanza politica, militare e religiosa che perse durante il dominio ellenico.
Per la sua posizione strategica, la città fu soggetta a diversi saccheggi ed assedii, soprattutto da parte dei Barbari e a causa di tali attacchi, non vi sono pervenuti edifici romani e messapici. Oria passò anche nelle mani degli Agareni, i quali deportarono la popolazione in Sicilia e incendiarono la città. Fu poi nell'interesse di Basilio II ricostruirla e munirla di salde mura con 45 torrette di vedetta e tre porte d'accesso.
Della muraglia è visibile ancor' oggi qualche avanzo nella zona sud dell'abitato. Nel 1185 il dominio della città passò agli Svevi ed l'imperatore Federico II continuò a solidificarne le mura e ogni genere di difesa. A egli dobbiamo l'edificazione del Castello, diventato oggi uno dei patrimoni dall'immenso valore.
Dopo la sua morte, essendo di parte guelfa e perciò sostenendo il Papa Innocenzo IV, gli Oritani si ribellarono al potere. Con la vittoria a Melfi, Oria si liberò del potere svevo e andò a finire nelle mani della Spagna e in seguito dei Borboni di Francia. Entrambe le potenze contribuirono al benessere della città.
Durante il periodo del Risorgimento Nazionale l'idea dell'unità d'Italia si estese anche nel territorio pugliese. Gli Oritani in particolare, credevano alle ideologie dettate dal periodo al punto da ribellarsi alla dinastia dei Borboni. Si ricorda infatti la data del 12 febbraio 1875, come nascita della moderna Oria, la quale libera da ogni forma di governo, inizia a funzionare davvero.
Corteo storico e Torneo dei Rioni
Le origini della tradizione
Fin dal 1967, la città di Oria ripropone ogni anno nel secondo fine settimana di agosto, un evento di grande suggestione: “Il Corteo Storico di Federico II”, anche noto come “Torneo dei Rioni”.
La tradizione ha origine nel 1225 con Federico II di Svevia, il quale decise di insediarsi nel territorio di Oria in attesa della promessa sposa Isabella di Brienne. L'imperatore svevo, in onore di Giovanni de Brienne, padre della futura moglie, bandì una sfilata di corte ed un “Torneamento” tra i quattro antichi rioni: Castello, Judea, Lama e San Basilio.
L'imperatore procedeva “...in tutta la sua gloria con numerose quadrighe cariche di oro e argento, bisso e porpora, gemme e suppellettili preziose, con cammelli e dromedari, scortato anche da molti Saraceni ed Etiopi, esperti in diverse arti, accompagnati da scimmie e leopardi, guardiani del denaro e del tesoro di corte, in una folta moltitudine di principi” (Gotifr. Viterb., in “Monumenta Germanie Historica”, 1866, XXII, p. 348)
Corteo storico ai giorni nostri
Il corteo storico di Oria, rappresenta una rievocazione della tradizione Medioevale federiciano. Più di quattrocento figuranti in costume d'epoca, sfilano per le vie principali della cittadina, mostrando la sfarzosa moda medioevale dei vari rioni in gara. La rappresentazione grazie alle movenze e i portamenti degli attori riproducono fedelmente gli usi della nobiltà dell'epoca.
Il corteo si conclude in Piazza Manfredi dove, l'araldo legge il bando di Federico II per bandire il Torneamento tra i quattro rioni della città. Al termine della sfida, accompagnata da danze e musiche medioevali, magiafuochi e giocolieri, viene presentato il “Palio”: il sogno inseguito per tutto l'anno dai quattro rioni.
La Sfida Tra i Rioni
Il torneamento rappresenta una sfida tra i quattro rioni di Oria: Castello, Judea, Lama e San Basilio.
Atleti e cavalieri si cimentano in dure prove a carattere medioevale per conquistare il Palio. Il campo del torneamento, addobbato alla stessa maniera dell'epoca federiciana, ospita le varie sfide, precedute da alcune coreografie di sbandieratori.
Per vincere il palio, gli atleti dei quattro rioni dovranno affrontare cinque prove, il cui ordine di svolgimento viene sorteggiato poco prima della gara. Ogni prova vinta dà diritto a quattro punti al rione primo in classifica, tre al secondo, due al terzo e uno all'ultimo. Chi non dovesse concludere la prova non ottiene alcun punto. Al termine delle sfide, il rione che avrà accumulato più punti verrà premiato.